Bodyshaming e autostima

Autostima e corpi straordinari: un’indagine

Chi mi conosce sa che non ritengo il mio livello di autostima sufficiente a condurre una vita scevra di invalidanti patemi d’animo.
Questo è stato vero fino a un certo punto, quando una successione di eventi (di cui un giorno vi parlerò) mi ha portato ad astrarmi dall’idea del corpo omologato come punto fondante del benessere individuale e del proprio posizionamento all’interno dell’ordito societario.
Da una decisione di questo tipo (perché, alla fine, rispettare una consapevolezza è sempre un esercizio di aderenza decisionale) non posso dire sia scaturito un qualche sommovimento in elevazione della mia autostima; posso dire però che ne sia nata, nel tempo, la ricerca di un racconto del corpo che sia altro rispetto al racconto imperante.
Tra le altre cose, in un dato momento del 2018 sono approdato a Younalogue: lì l’autostima ha iniziato a ricevere nutrimento da queste nuove forme di racconto. Il nutrimento ha preso sostanzialmente due forme: la prima, il feedback positivo dei partecipanti e l’effettiva utilità della partecipazione a questo progetto; la seconda, di aver ispirato in qualcuno forme e linguaggi di nuove indagini e racconti del corpo.
Rientra nella seconda di queste forme il progetto che voglio presentarvi oggi, My body is able to.

My body is able to è un progetto tuttora nelle sue primissime fasi, quindi totalmente in costruzione, e può apparire nel momento in cui scrivo ancora mancate del corpo che avrà dai prossimi giorni.
Ho avuto però la fortuna di conoscerlo in anteprima e il desiderio di condividerlo è maturato all’istante.
My body’s able (abbr.) nasce dalla ricerca di una studentessa della Scuola Politecnica di Design di Milano per un progetto di ricerca di design intervention, un ramo del design (in questo caso visual) che si pone intermediario tra l’azione del fruitore e il mondo che abita; il design crea quindi un’azione che spinga il comportamento umano a reagire.
In questo caso l’azione è quella di una riflessione/confessione sul proprio corpo, nella forma di dichiararne la sua straordinarietà (my body is able to = il mio corpo è in grado di) al fine di non perderne la memoria.
La reazione è l’invio di questa confessione all’autrice del progetto, che popolerà un feed Instagram dedicato con le storie di tutti questi corpi spinti al ricordo positivo e rafforzativo della propria straordinarietà.
My body’s able dichiara quindi guerra al bodyshaming: se ognuno di noi può (e deve) raccontare cosa di straordinario il suo corpo abbia fatto, questa attribuzione di straordinarietà è individuale; ogni corpo è quindi straordinario e di conseguenza nessun corpo può essere sub-ordinario e sbagliato.

Perché vi parlo di questo progetto?
Perché il concetto che nessun corpo sia sbagliato è fondamentale per me e per Younalogue.
E poi perché -almeno in parte- Younalogue è stato parte dell’ispirazione che ha portato alla nascita di My body is able to: ho quindi piacere e cura che questo, come altri progetti che vadano nella direzione di un racconto positivo del corpo, trovino supporto e spazio su questa piattaforma.
Vi invito quindi a partecipare: se Younalogue è stato un tassello positivo nel racconto positivo del vostro corpo, anche My body is able to lo sarà.
La partecipazione consta di due parti, non propedeutiche tra loro; potete compiere quindi una sola delle seguenti azioni o entrambe:

1 – Rispondere a un quesito su “Autostima e rapporto col proprio corpo” su Google Docs, cliccando questo link (in inglese)

2 – Seguire l’account Instagram dedicato cliccando su questo link e inviando un messaggio privato completando la frase “My body is able to…” (“Il mio corpo è in grado di…”). Potete completare la frase anche in italiano, la tradurrà poi l’autrice. La vostra risposta diventerà poi un post del feed e aiuterà altre persone a identificarsi e ricordare quanto di buono ha fatto e sta facendo il proprio corpo per loro, anche se non è il corpo che il dogma vorrebbe che avessero.

Spero partecipiate in molti e spero che questo progetto cresca avendo la visibilità che meriti.
Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti!

Con questo articolo inauguro una nuova categoria del blog, Younalogue supports, dove vi presenterò progetti in linea con l’ideale di positività che voglio raccontare.
Saranno progetti sui corpi e sull’identità di genere della più svariata natura. Altre presentazioni sono già in programma, se hai anche tu un progetto o vuoi segnalare un progetto che conosci e di cui trovi sia giusto parlare ti invito a scrivermi per portarlo alla mia attenzione.
Infine, come sempre, vi sarò grato di tutta la risonanza che vorrete dare a questo articolo condividendolo sui vostri social.
Grazie e #staybodypositive !

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