Younalogue

FAQ – Domande più frequenti

Ciao e benvenut* nella pagina dedicata alle “Domande più frequenti”.
Ho scritto qui una lista delle domande che mi vengono rivolte più spesso riguardo Younalogue con le relative risposte, per aiutarti a comprendere meglio cosa sia questo progetto.
Che tu sia arrivato qui dalla pagina del Progetto, dall’account Instagram o da qualunque altro luogo del web con delle curiosità, questo è il posto giusto per soddisfarle.
Nel caso non ci fosse la risposta che cerchi, o non fosse abbastanza esaustiva, ti invito a scrivermi dalla pagina dei Contatti: sarò felice di risponderti con più completezza.

  • Come è nato Younalogue?
    Younalogue nasce nella sua forma iniziale per caso, dal ritrovamento di uno stock di rullini fotografici 35mm scaduti a casa dei miei genitori. Decido di imparare a usarli (i rullini scaduti si comportano diversamente da quelli più nuovi) e penso a un progetto adatto a loro. La prima idea che mi viene in mente è il nudo, che non scattavo da tanto tempo. Non volevo un nudo tradizionale però, così ho pensato di lasciare libere le persone di muoversi davanti a una fotocamera fissa. Col tempo ho affinato questo approccio che si è riempito di tanti significati aggiuntivi, soprattutto grazie ai partecipanti, fino a diventare quello che è oggi Younalogue: un racconto continuo di corpi scritto con l’alfabeto di chi li abita.
  • Come si partecipa? C’è una selezione da superare?
    Si partecipa semplicemente contattandomi, qui sul sito o su Instagram. Non c’è nessuna selezione, il progetto è aperto a tutti senza nessuna distinzione.
  • E se non so posare?
    Non è un problema. Quando verrai fotografat* per Younalogue, sarai liber* di stare come vuoi. L’unica regola è il nudo integrale, ma come essere fotografat* (posizioni, mood, grado di esplicitezza, ecc.) lo deciderai tu: io non ti chiederò nulla, non c’è nessuna aspettativa nelle foto che faremo (e non dovresti averne neanche tu); possiamo addirittura farle mentre stiamo parlando. Younalogue è anzitutto confronto umano, le foto sono la testimonianza di questo incontro, l’oggetto attorno al quale il progetto viene comunicato e si diffonde. Lo scopo ultimo non sono le fotografie, ma creare una comunità virtuale che si occupi e preoccupi della libertà di espressione che il corpo umano ha per natura e che viene invece quasi sempre negata o asservita a logiche di convenienza.
  • Dove incontri i partecipanti?
    Sono di base a Roma e nella maggior parte dei casi incontro i partecipanti alla Loggia Bianca Roma Est, uno studio all’interno di una struttura polivalente nella periferia di Roma. Nei limiti delle mie possibilità posso anche raggiungerti in un luogo da te indicato (purché sia consono a una sessione di nudo fotografico), sempre a Roma.
    Visto l’altissimo numero di partecipanti ho iniziato nel 2019 a girare l’Italia ogni volta possibile per permettere di partecipare anche a chi non possa raggiungermi a Roma. Al momento le città in cui mi sposto regolarmente sono Milano, Torino, Venezia, Padova, Bologna, Firenze, Pisa, Rieti/Terni, Napoli e Bari. In ognuna di queste città ho volontar* che mi aiutano con organizzazione e ospitalità (a proposito, non vi ringrazierò mai a sufficienza!).
    Se sei interessat* a partecipare, scrivimi e ti aggiungerò alla lista. Sarai ricontattat* quando organizzerò delle giornate di incontri nella tua città.
  • Quanto costa partecipare?
    La partecipazione a Younalogue è gratuita. Tutte le spese sono a mio carico. Esiste però la possibilità di contribuire volontariamente al progetto in vari modi: con una donazione libera su Paypal, abbonandoti al canale Patreon oppure contattandomi per acquistare una o più foto (stampate e numerate), persino le tue!
    Lo spiego meglio in questa pagina.
    E’ sempre gradito, per chi riesca, presentarsi all’incontro con almeno 1 rullino fotografico 35 mm: sarà il tuo diario di bordo. Se non riesci non fa niente e useremo i miei, non ci sono criteri di esclusione dal progetto: tutti hanno la possibilità di partecipare.
  • Come avviene un incontro?
    Un incontro si compone principalmente di un talk (per farla semplice: una chiacchierata) sui temi cari al progetto: libertà espressiva dei corpi in rete e nella società, a-funzionalità del nudo, identità di genere, a-sessualità ed erotismo nel nudo normalizzato. Solitamente parlo per circa un’ora ma non è un monologo, bensì un confronto: mi interessa più sapere il tuo punto di vista che avere premura di mostrarti il mio. L’intero progetto è costruito e si sviluppa su questo scambio costante, anche programmatico (chi mi segue su Instagram lo sa); a volte si arriva anche ad avere un dialogo di 3-4 ore mentre si scattano le fotografie.
    Non di rado, nasce un’amicizia: è questo lo scopo del progetto, connettersi empaticamente entro i limiti che ci saremo prefissati in partenza.
  • Quando e come avrò le foto?
    Tutte le foto scattate e sviluppate ti verranno consegnate digitalmente in bassa risoluzione entro un tempo variabile dalla data dello scatto. Questa variabilità è data dalle mie possibilità organizzative ed economiche. In genere si ricevono le foto entro massimo 3 mesi dalla data dell’incontro.
    Le foto stampate saranno in edizione fine-art, numerate e destinate solo alle esposizioni e alla vendita (leggi il punto successivo).
  • Che succederà alle mie foto dopo che avremo scattato?
    Dopo il nostro incontro provvederò allo sviluppo e alla tua consegna digitale secondo le modalità che ho scritto nel punto precedente.
    Riceverai le foto appena saranno pronte e potrai già pubblicarle, se vorrai, sui tuoi social.
    Al termine dell’incontro firmerai una liberatoria che mi autorizzerà alla pubblicazione sui social (Instagram) e su questo sito web dove mi stai leggendo adesso, anche se lo farò tempo dopo averti mandato le foto. Altri utilizzi, come la pubblicazione eventuale su magazine per interviste et similia ti sarà comunicata preventivamente.
    Con la liberatoria mi autorizzerai anche a organizzare eventi (mostre e talk) in cui esporrò le fotografie scattate. Se avrai firmato anche la liberatoria commerciale, le tue foto saranno messe in vendita e riceverai il 50% del guadagno in caso di vendita.
    Naturalmente, sarai invitat* a ogni evento pubblico che verrà organizzato per Younalogue.
    C’è poi una sorpresa in più, degli eventi collettivi in cui sarà possibile conoscersi e confrontarsi tra partecipanti. Non svelo nulla qui, ma segui il blog e iscriviti alla newsletter per restare aggiornat*.
  • E’ vero che farai anche un libro?
    Nella presentazione del progetto, parlo spesso della realizzazione di un libro d’arte al termine del progetto. Questo aspetto, così come quello delle esposizioni (che sarebbero dovute partire dopo aver scattato 1000 fotografie, numero a oggi superato), è in attuale ridefinizione: forse esposizioni e libri prenderanno una forma biennale, dipende da chi mi aiuterà nella diffusione del progetto (curatori, galleristi, editori, ecc.). Il libro d’arte sarà a tutti gli effetti un libro d’artista con tiratura limitatissima o addirittura una singola copia, realizzata in collaborazione con Bottega Fagnola.
  • Perché dai un nome agli incontri?
    Spesso mi si chiede da dove provengano i nomi che do agli incontri che trovate nella Gallery: mi ispiro a qualcosa che sia successo o che sia stato detto durante l’incontro. Li scrivo in inglese perché così danno un tono all’ambiente.
  • Posso venire accompagnat*?
    Certo, per partecipare è un bene che tu sia nella situazione che ti faccia sentire più a tuo agio possibile. Se poi partecipa pure chi viene con te, tanto meglio (preparal* psicologicamente perché nella maggior parte dei casi va a finire così).
    Colgo anche l’occasione per rispondere a un’altra domanda: posso partecipare in coppia? Certamente, anche coppie e gruppi sono i benvenuti! Non sono poche, infatti, le coppie e gli amici che scelgono di farsi insieme il regalo di un incontro fotografico Younalogue.
  • La domanda finale: posso partecipare se sono brutt* e/o grass*?
    Sì, sì e ancora sì. Se ti vedi così non solo puoi partecipare, DEVI. Abbiamo insieme la splendida possibilità di raccontare il tuo corpo che tu vedi non canonico e non aderente agli standard (che io chiamo stigma) della società occidentale contemporanea. Il tuo corpo, non importa quale sia la sua apparenza, ha il diritto di esprimersi e di raccontare la sua storia UNICA al pari di tutti gli altri. Mi fermo qui perché potrei scrivere di questo davvero a lungo, essendo il cuore dell’intero progetto.
    Quando ci incontreremo e parleremo, scoprirai che la libertà di raccontare il proprio corpo non è un vezzo o una vanità: raccontare ogni corpo significa raccontare le persone che li abitano, con le loro storie. Spesso ci sono storie di ansie e fobie sociali, paralizzante senso di inadeguatezza, abusi e violenze, malattie, razzismo. Raccontare i corpi significa raccontare questo, raccontarli da nudi significa accettarli nella loro unicità. Le foto che faremo non ti piaceranno, ti piacerà la persona che ci vedrai dentro perché sarai tu, autentica e senza nessun filtro.

Ho scritto molto, forse non ho scritto tutto ma anche questa pagina deve concludersi. Se hai altre domande o non hai trovato qui risposte soddisfacenti, ti invito a contattarmi personalmente: sarò felice di migliorare le mie risposte insieme a te. Se invece sei soddisfatt* e vuoi partecipare o acquistare una foto per finanziare il progetto, il modulo di contatto è a tua disposizione anche per questo.
Comunque vada, ti ringrazio per essere arrivat* fin qui. Spero che anche tu vorrai far parte della rivoluzione del corpo assieme a noi.

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