48. Click

Mi aggiro per la camera, tranquilla. Abbiamo cominciato a disquisire due ore prima, davanti a un caffè bollente, e non ci siam presy neanche un pausa da quel momento. Parliamo anche mentre mi spoglio, e mentre nuda esploro spazi a me molto familiari. I vestiti son sopra una sedia, alla rinfusa. Mi giro. Uno scatto. I due specchi, su lati contigui della stanza mi rimandano la mia immagine. Appena un filo di trucco, i capelli raccolti, dato il caldo, che sciolgo ogni tanto. Mi soffermo, spesso, sento il pavimento fresco in un giorno torrido, e il suo occhio mi segue, mi scruta. Uno scatto. Continuiamo a parlare. Un altro, un altro ancora. Mi sposto, cammino, mi siedo, mi stendo. Un altro, un altro, un altro scatto. La mia immagine mi assomiglia, mi guarda, ci riconosciamo a vicenda, e sono: bella, e me. Un altro scatto. Mi sento carezzata, mi sento a casa, mi sento viva, mi sento Io. Un ultimo scatto.

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